Andrea La Rovere

Ci sono storie bellissime ma sconosciute, fino a quando qualcuno non le racconta

Non solo Colosseo, gli anfiteatri romani meglio conservati

Non solo Colosseo, gli anfiteatri romani meglio conservati

Gli anfiteatri romani sono una splendida testimonianza di un passato lontanissimo. Oggi vi propongo una lista di quelli meglio conservati.

Insomma, questa è la storia degli anfiteatri che ce l’hanno fatta, tralasciando il Colosseo, che merita un post tutto suo. Ovviamente, è una lista redatta in base a criteri esclusivamente di chi scrive e aperta ai suggerimenti su quelli che avreste inserito voi, con lo smaccato scopo da parte mia di imparare cose nuove.

𝗔𝗻𝗳𝗶𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗖𝗮𝗽𝘂𝗮 𝗩𝗲𝘁𝗲𝗿𝗲

Capua Antica era una città prima osca, poi etrusca, sannita e infine romana (insomma, infine: oggi è italiana, ma coi tempi che tirano meglio fermarci all’antichità). In età imperiale era talmente fiorente da essere chiamata “l’altra Roma”. E infatti l’anfiteatro era il più grande del suo tempo, fino a quando non venne superato dal Colosseo, a cui secondo molti fece da modello. La città fu tra l’altro il punto di partenza della rivolta di Spartaco. Oggi è parzialmente conservato e conserva il tipico fascino decadente dell’enorme struttura in rovina.

𝗔𝗻𝗳𝗶𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗔𝘂𝗴𝘂𝘀𝘁𝗮 𝗧𝗿𝗲𝘃𝗲𝗿𝗼𝗿𝘂𝗺 (𝗧𝗿𝗲𝘃𝗶𝗿𝗶, 𝗚𝗲𝗿𝗺𝗮𝗻𝗶𝗮)

L’antica Augusta Treverorum, oggi Treviri in Germania, venne fondata proprio da Augusto, che passava di là durante un tour della Gallia. La città prosperò, tanto da dotarsi di tutti i tipici comfort romani. Insomma, oggi pare una barzelletta, ma all’epoca i romani insegnavano come vivere e – soprattutto – l’organizzazione ai barbari germanici. Conoscenze poi andate perdute, qui da noi intendo.

L’anfiteatro, che poteva ospitare 20mila persone felici di vedere i gladiatori scannarsi, oggi è ben conservato specie nella parte sotterranea, anche se la natura si è in parte ripresa le gradinate.

𝗔𝗻𝗳𝗶𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝗺𝗽𝗲𝗶

Ovviamente, come per tutta la città, l’anfiteatro di Pompei è uno dei meglio conservati. Alla faccia di chi vede negli scontri tra tifosi di oggi un’usanza che contrassegna esclusivamente la stupidità della nostra epoca, a Pompei già nel 59 si ricordano scontri tra pompeiani e nocerini che portarono a un bel numero di morti e feriti. Tempo vent’anni e sarebbe andata ancora peggio, con la pioggia di piroclasti che avrebbe immortalato la struttura. L’anfiteatro si ricorda anche per la meravigliosa performance dei Pink Floyd del 1971.

𝗔𝗻𝗳𝗶𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗔𝗿𝗹𝗲𝘀 (𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮)

Uno degli anfiteatri meglio conservati si trova in Francia e, come vedremo, non è l’unico. La struttura, tuttora quasi integra e utilizzata, ospitava 21mila persone. Il suo destino non è cambiato troppo nei secoli: dai violenti combattimenti tra gladiatori ai tristissimi spettacoli di tauromachia che ospita ancora oggi.

𝗔𝗻𝗳𝗶𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗡𝗶𝗺𝗲𝘀 (𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮)

Simile a quella di Arles è la vicenda dell’anfiteatro di Nimes, nel sud della Francia. Quasi perfettamente conservato, l’anfiteatro ospitava 13mila persone e passa la solita trafila secolare: prima vede il sangue dei gladiatori, poi quello dei soldati quando viene trasformato in fortezza e oggi quello dei tori. La struttura ospita fortunatamente anche spettacoli culturali.

𝗔𝗻𝗳𝗶𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗘𝗹 𝗝𝗲𝗺 (𝗧𝘂𝗻𝗶𝘀𝗶𝗮)

Il Colosseo tunisino è spesso scambiato col fratello maggiore romano, specie quando viene utilizzato per spot pubblicitari, dalla Renault e dalla Nike, per esempio. La sua splendida struttura, forse mai completata, è stata parzialmente spogliata per costruire abitazioni. Oggi, protetto dall’Unesco, rimane uno degli anfiteatri più suggestivi.

𝗔𝗻𝗳𝗶𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗟𝗲𝗽𝘁𝗶𝘀 𝗠𝗮𝗴𝗻𝗮 (𝗟𝗶𝗯𝗶𝗮)

Costruito sotto il simpatico imperatore Nerone e scavato nel terreno un po’ come usavano fare i greci per i loro teatri, l’anfiteatro di Leptis Magna ha patito gli insulti del tempo e della sua terra. La posizione col mare sullo sfondo ne fa comunque un luogo magico.

𝗔𝗻𝗳𝗶𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝗹𝗮 (𝗖𝗿𝗼𝗮𝘇𝗶𝗮)

Quello di Pola, a due passi da noi, è forse l’anfiteatro giunto alla nostra epoca meglio conservato. Molto grande – ospitava 25mila spettatori – è tuttora utilizzato per spettacoli e si caratterizza per la bianca pietra calcarea.

𝗔𝗻𝗳𝗶𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗼 𝗔𝗿𝗲𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝗩𝗲𝗿𝗼𝗻𝗮

Anche l’Arena di Verona viene spesso citata come una delle strutture meglio conservate. In realtà non è proprio così: l’aspetto originale doveva infatti essere ben diverso da quello pur splendido arrivato a noi. Un anello esterno, di cui rimane pochissimo, percorreva il perimetro e costituiva la vera facciata. Oggi l’arena, luogo magico di grandi spettacoli, è comunque uno dei monumenti più famosi al mondo.

𝗔𝗻𝗳𝗶𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗠𝗲𝗿𝗶𝗱𝗮 (𝗦𝗽𝗮𝗴𝗻𝗮)

L’antica Emerita Augusta ospita rovine romane protette dall’Unesco.

Fondata come colonia per soldati veterani da Augusto, fu costruita da Marco Vipsanio Agrippa (quello del Pantheon, per capirci). L’anfiteatro è abbastanza ben conservato e ospitava fino a 15mila spettatori.

𝗔𝗻𝗳𝗶𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗔𝗹𝗯𝗮 𝗙𝘂𝗰𝗲𝗻𝘀

L’anfiteatro di Alba Fucens, grande più o meno la metà del Colosseo, poteva ospitare quasi 11mila persone e, sopra una delle due porte, ospita un’iscrizione in onore di Macrone. La struttura, conservata benissimo, era stata scavata parzialmente nella roccia e ospitava spettacoli con gladiatori e animali.

𝗔𝗻𝗳𝗶𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗙𝗹𝗮𝘃𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝘇𝘇𝘂𝗼𝗹𝗶

L’Anfiteatro Flavio è uno dei due anfiteatri romani esistenti a Pozzuoli. Risale alla seconda metà del I secolo d.C. e fu realizzato per far fronte all’incremento demografico di Puteoli, che aveva reso insufficiente l’altra struttura (l’Anfiteatro Minore) utilizzato in età repubblicana. Era secondo solo al Colosseo e all’anfiteatro di Capua in quanto a capienza.

Qui altri post e storie sull’arte: Andrea La Rovere

Torna in alto
Facebook