
Da qualche giorno è uscito Formula 1, Le Storie presenta Gli Anni ’70. Un progetto collaterale alle mie pubblicazioni di narrativa, che trovate esclusivamente su Amazon. Vi racconto qualche dettaglio e la prefazione del volume.
L’idea di raccontare le storie dei piloti di Formula 1 degli anni Settanta, specialmente quelle minori, che non ricorda nessuno, nasce nei primi giorni di primavera del 2021. C’era il lockdown, le attività limitate e il tempo si era, come dire, dilatato. Il libro lo trovate qui: https://tinyurl.com/4pahy2rs
Nasceva così, da un guizzo estemporaneo dovuto più alla noia che al furore di scrivere, la pagina Facebook Formula 1, le storie.
In quei giorni, le pagine nascevano come i proverbiali funghi, a centinaia. La gran parte non resisteva ai primi due o tre post. Il progetto di Formula 1, le storie, è invece ancora ben vivo, nonostante le difficoltà di un prodotto di nicchia.
Sì, perché Formula 1, le storie nasce, da manifesto programmatico, per raccontare le vicende dimenticate dei piloti delle ultime file, “un sacco di gente simpatica”, come disse una volta il grande Graham Hill al figlio Damon.

La pagina – attraverso una capillare e faticosa ricerca delle fonti – si occupa di raccontare tutti i piloti e, molto spesso, anche le singole gare o le scuderie più curiose. Qui, invece, ci soffermiamo sul decennio iconico per eccellenza, gli anni Settanta.
Troverete le storie di tutti i piloti che hanno preso parte ad almeno una gara tra il 1970 e il 1979 e, occasionalmente, anche quelle di alcuni che non ce l’hanno fatta, ma le cui vicende sono particolarmente degne di nota.
Ovviamente, ci sono tutti i grandi campioni, da Lauda a Stewart, veri mattatori dei favolosi Settanta, a casi come Jochen Rindt, che fa parte del decennio per il solo 1970, anno in cui perse la vita.
Soprattutto, però, ci saranno le Meteore, come le ho volute chiamare.
Piloti spesso di grande talento, con vicende travagliate o talmente divorati dal demone delle corse da non potersi accontentare di una sola disciplina. Americani un po’ pazzi che correvano solo le gare finali in Canada e Stati Uniti, attempati sudafricani che si dilettavano a correre solo nel loro paese, per sfidare una volta all’anno i campioni più celebrati, Gentleman Driver che pagavano per coronare il sogno di scrivere il proprio nome nella storia del Campionato Mondiale.

Purtroppo, però, gli anni Settanta sono anche il teatro di grandi tragedie, da quelle ricordate da tutti come i casi di Ronnie Peterson o François Cévert, a quelle dimenticate dei piloti meno famosi.
E allora, preparatevi a un viaggio tra tante storie, alcune notissime, altre così dimenticate che è stato difficilissimo anche solo trovare le date di nascite dei protagonisti. Un viaggio, però, che non è nostalgico, affatto.
Gli anni Settanta sono un decennio così vicino e così lontano, pieno di vere e proprie icone, ma da non rimpiangere troppo. Molto spesso, infatti, la vita umana non era tenuta nella giusta considerazione e in diversi casi ragazzi giovani e piloti affermati dovevano pagare il tributo più alto alla disorganizzazione più inaccettabile.
E allora, queste storie vanno lette senza le lenti rosa della nostalgia, come documenti storici narrati attraverso la tecnica dello storytelling, ma anche come monito.
Sì, perché i tanti nomi dei piloti scomparsi in quegli anni ci facciano ricordare del progresso di oggi, lo stesso che forse ha reso le corse un po’ meno romantiche, ma decisamente più sicure.Allacciate casco e cinture: si parte per gli anni Settanta!

Due parole sulla scelta di pubblicare su Amazon. La scelta è stata esclusivamente economica, per tenere il prezzo il più basso possibile, essendo la nostra un’operazione dettata dalla passione e dalla voglia di condividere. Il volume cartaceo è proposto al prezzo più basso permesso dalla piattaforma, poco più di 11 euro per un volume di 446 pagine, ricco di illustrazioni e – permettetemi – unico per la sua natura. Quasi un’enciclopedia della Formula 1 anni ’70.
Non solo: se leggete il formato digitale, la versione Kindle – identica in tutto e per tutto – costa appena 1.99 euro, anche qui l’opzione più bassa. Il prezzo di un pacchetto di chewing-gum.
Insomma, bando alle ciance, non resta che andare al link per farvi portare a casa la magia, il brivido e l’odore di benzina degli anni ’70.
Qui: https://tinyurl.com/4pahy2rs

Qui altri post e storie sull’arte: Andrea La Rovere e a questo link i miei racconti